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AMATRICE VI ASPETTA … La Valle del Velino e i meravigliosi borghi di ANTRODOCO, CITTADUCALE E CITTAREALE

AMATRICE VI ASPETTA … La Valle del Velino e i meravigliosi borghi di ANTRODOCO, CITTADUCALE E CITTAREALE

1 GIORNO
1 maggio 2025


Descrizione

CITTADUCALE: è situata nel cuore dell’Italia, in Provincia di Rieti e si presenta al visitatore come una terra ricca di fascino. Il borgo sfoggia uno scenario particolarmente suggestivo, ricco di incantevoli panorami e rigogliosa vegetazione. Il suo territorio spazia dai rilievi del Monte Terminillo fino ad arrivare alla Valle del Salto e possiede un aspetto variegato, occupato a oriente da rilievi montani e a occidente dalla verde Piana di San Vittorino; quest’ultima è bagnata dal Fiume Velino, con acque limpide e pescose, oltre che da copiose sorgenti e da suggestivi laghetti di origine carsica, circondati da pioppi bianchi e salici. Fondata nel 1309 dal Re Carlo II d’Angiò, venne chiamata Cittaducale in onore all’erede al trono del reame di Napoli. Fu turbata nel Cinquecento da aspre lotte tra casate rivali che cessarono quando l’imperatore Carlo V la concesse in feudo alla figlia Margherita d’Austria. Nonostante sia evidente il tipico aspetto medievale, la cittadina ha subito nel corso dei secoli delle modifiche in seguito alle ricostruzioni realizzate a causa del disastroso terremoto del 1703. Fa parte dell’originaria cinta muraria, ancora oggi parzialmente conservata e testimonianza della presenza degli Angioini, Porta Napoli, uno degli accessi principali. Cuore pulsante è Piazza del Popolo, luogo di ritrovo per i Civitesi e i visitatori: qui si affacciano la Cattedrale di Santa Maria del Popolo, la Chiesa di Sant’Agostino e il Palazzo dell’Umanità con la Torre Civica, detta anche Torre dell’Orologio.

ANTRODOCO: Situato lungo la via Salaria, è circondato da tre gruppi montuosi. A Nord-Est del paese si erge il Monte Giano (1820 m). Da diversi chilometri di distanza si può notare sul monte la scritta “DVX” latino dux, composta da alberi di pino. La pineta, di circa otto ettari e di 20mila pini, fu realizzata dalla Scuola Allievi Guardie Forestali di Cittaducale nel 1939, con il contributo in braccia di numerosi giovani del posto, come omaggio a Benito Mussolini. La scritta, visibile nelle giornate di poca foschia anche da Roma, è patrimonio artistico e monumento naturale unico in Italia e nel mondo ed è stata recentemente restaurata con i fondi regionali nell’estate del 2004. Merita una visita La Rocchetta, il castello ormai rudere che svetta sul borgo, da cui ammirare l’orizzonte e il panorama naturale che circonda Antrodoco, raggiungibile percorrendo i vicoli del borgo. Dalla via principale si giunge invece a Piazza del Popolo dove si trova la chiesa dedicata a Santa Maria Assunta, con la navata centrale con la caratteristica forma di una barca rovesciata e l’imponente altare ligneo. Poco fuori dal paese sorge la chiesa medievale di Santa Maria Extra Moenia costruita sui resti di un tempio pagano dedicato alla dea Diana. Tracce storiche si possono scoprire al Museo Militare,

AMATRICE: Posta al confine tra Lazio e Abruzzo, si trova Amatrice (955 s.l.m.). Il territorio si articola in un altipiano centrale, tra i 900 e i 1000 metri, ospitante il lago Scandarello e le numerose frazioni che le fanno da contorno. Il territorio è circondato da rilievi che sul lato orientale superano i 2400 metri, in corrispondenza della dorsale principale dei Monti della Laga. Dal 1991 è inclusa nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Il centro è stato colpito dal terremoto del 24 agosto 2016, è famosa per la celebre tradizione gastronomica legata in particolare agli “Spaghetti all’Amatriciana”, piatto di rilevanza internazionale della cucina italiana

CITTAREALE: nasce nel luogo dell’antico Vicus Phalacrinae, villaggio che ha dato i natali a Tito Flavio Vespasiano nel 9 d.C., imperatore romano e padre di altri due imperatori: Tito e Domiziano. Il fiume Velino che dà vita alla valle, nasce alle falde del Monte Pozzoni presso Cittareale, percorre una stretta valle lambendo le pendici del monte Terminillo. Fondata per volontà di Carlo I d’Angiò assunse il nome di
CIVITA-REALE, sorse come avamposto militare su uno strategico sperone; l’iniziativa fu dettata dall’esigenza di fortificare questa zona, situata all’estremo confine settentrionale del regno di Napoli, per difenderla dalle mire espansionistiche della Santa Sede nonché da quelle delle vicine e bellicose città. Un capolavoro di architettura militare è la Rocca: fu edificata strategicamente, nel corso del 1200, durante la dominazione dell’imperatore Federico di Svevia II. Fu anche il periodo del suo massimo splendore e in cui prese la forma che ora possiamo ammirare. La Rocca è definita anche “Rocca di Re Manfredi” poiché la leggenda vuole che al suo interno sia sepolto Re Manfredi, figlio dell’Imperatore Federico II di Svevia. Proseguimento della passeggiata presso il museo archeologico dedicato all’imperatore Vespasiano.

ProgrammaAppuntamento dei partecipanti alle ore 06:30. Incontro con il pullman e partenza alla volta di Cittaducale. Sosta lungo il percorso per ristoro. Arrivo, incontro con la guida e visita: CITTADUCALE, ANTRODOCO, AMATRICE, CITTAREALE. Pranzo, dove saranno degustate le specialità della gastronomia locale. Ultimate le visite partenza per il rientro.

QUOITA INDIVIDUALE DI PARTECIPAZIONE (Min. 40 Pax) € 105,00

LA QUOTA COMPRENDE: Viaggio in pullman gran turismo – Pranzo in ristorante, bevande incluse – Guida per intera giornata – Capogruppo

LA QUOTA NON COMPRENDE: Gli ingressi nei musei e nei luoghi di visita – tutto quanto non indicato alla voce “ La quota comprende”


CASTEL DEL MONTE: la capitale dei pastori / Il Castello misterioso di ROCCA CALASCIO / La magia senza tempo del BORGO DI CAPESTRANO

CASTEL DEL MONTE: la capitale dei pastori / Il Castello misterioso di ROCCA CALASCIO / La magia senza tempo del BORGO DI CAPESTRANO


1 GIORNO
27 aprile 2025


Programma

Appuntamento dei partecipanti alle ore 06.30, incontro con il pullman e partenza. Incontro con la guida e visita intera giornata. CASTEL DEL MONTE: è un borgo da favola ed il toponimo Castellum de Montis rende chiaramente l’idea, un centro fortificato, un borgo che si è fermato nel tempo; fa parte dei “Borghi più belli d’Italia” ed è “la capitale dei pastori”, si hanno infatti notizie di greggi transumanti sin dalla denominazione romana. Sospeso tra le vette del Gran Sasso e la valle del Tirino, un miracolo di pietra! La durata dei ricordi, qui, è più dolce che altrove e si materializza, appena entrati nel borgo, in quei mirabili pezzi di architettura popolare che sono gli antichi portali, le finestre, i “vignali” (le scale esterne), gli archi di passaggio. La compattezza dell’abitato, legata a questioni difensive, esigeva per la forte pendenza del terreno il modello della casa-torre. Le abitazioni, disposte sulle direttrici parallele alle curve di livello (le strade principali) intersecate da vie di collegamento ripide e tortuose, si saldano le une alle altre attraverso archi e volte (gli “sporti”). Nel borgo visita l’arte dei mestieri. Storia della pastorizia e vita quotidiana. Proseguimento per CALASCIO. Trasferimento con bus-navetta al BORGO DI ROCCA CALASCIO. A picco su di uno sperone roccioso che domina la Valle del Tirino e l’altopiano di Navelli giace, bellissimo il CASTELLO DI ROCCA CALASCIO, simbolo indiscusso d’Abruzzo e spettacolare roccaforte incorniciata da uno scenario d’eccezione. La fortezza, infatti, svetta a 1460 metri tra le alture imponenti del Parco Nazionale del Gran Sasso d’Italia, regalando uno scorcio memorabile, che ha convinto il National Geographic ad inserirlo nella lista dei 15 Castelli più spettacolari del mondo. In un Abruzzo così ricco di fortificazioni tanto diverse tra loro per forme, funzioni e sistemi di costruzione, quello di Rocca Calascio è il castello che più di ogni altro richiama alla mente il fascino antico del Medioevo. Non a caso furono girate qui scene di film cult come “Ladyhawke” e “Il Nome della Rosa”, mentre la sua struggente bellezza continua ad attirare l’attenzione di visitatori da tutto il mondo. Questa splendida fortezza, originaria dell’anno mille, si mostra in tutto il suo fascino nelle forme classiche dei castelli del Quattrocento, con una pianta quadrata regolare, quattro torri cilindriche agli angoli e un mastio centrale dominante. Il Castello fu a lungo legato alla Baronia di Carapelle, per poi passare, nella seconda metà del ‘400 ai Piccolomini e, nel 1579, alla nobile famiglia fiorentina dei Medici. Ai piedi del Castello, appena sotto la famosa torre di guardia, c’era l’antico borgo fortificato di ROCCA CALASCIO che, da paese abbandonato, si è convertito oggi in un suggestivo albergo diffuso. CAPESTRANO, piccolo borgo che offre ai visitatori un’esperienza unica per la sua ricca storia, per la cultura e per la squisita bellezza naturale dell’Abruzzo. Il centro storico di Capestrano è interamente racchiuso tra antiche mura ed è un misto di architettura medievale e rinascimentale. La chiesa di Santa Maria del Rosario è dove si trova la tomba di Antonio Piccolomini e, secondo la leggenda, fu anche il luogo in cui fu battezzato San Giovanni di Capestrano. Partenza per il rientro. Sosta lungo il percorso per ristoro. Arrivo e fine dei servizi.

N.B. Tragitto per visita al CASTELLO DI ROCCA CALASCIO – Il bus arriva al paese di CALASCIO e parcheggia – Trasferimento al Borgo di ROCCA CALASCIO – Per la visita al Castello proseguimento a piedi in pendenza per circa 20 minuti. Consigliamo quindi di portare scarpe da trekking, o scarpe da tennis con suola rinforzata – Chi non desidera fare l’intero percorso, può farne una parte per foto e rimanere al Borgo.

QUOTA INDIVIDUALE DI PARTECIPAZIONE: (Min. 40 pax ) € 110,00

LA QUOTA COMPRENDE: Viaggio in pullman gran turismo – Guida per l’intera giornata – Pranzo tipico con bevande – Capogruppo.

LA QUOTA NON COMPRENDE: Gli ingressi nei musei e nei luoghi di visita – Tutto quanto non espressamente indicato alla voce “La quota comprende”

SANTA MARGHERITA LIGURE / PORTOFINO / LE CINQUE TERRE / PORTOVENERE

SANTA MARGHERITA LIGURE / PORTOFINO / LE CINQUE TERRE / PORTOVENERE


PASQUA E PONTI
25 aprile 2025 – 27 aprile 2025
IN VIA DI CONFERMA


Programma25/04/2025 – PARTENZA / SANTA MARGHERITA LIGURE / PORTOFINO
Appuntamento dei partecipanti alle ore 03:00 a MACERATA, a seguire località a richiesta.. Incontro con il pullman e partenza alla volta della LIGURIA. Soste di ristoro lungo il percorso. Arrivo e guida per l’intera giornata. Partenza in battello per PORTOFINO. Attorno ad una piazzetta marina, un orlo di case liguri, alte, strette, colorate. In acqua, in stagione, dispendiosissime barche d’ogni bandiere e mondanità; alle spalle, tra i lecci e i pini della collina, le ville dei personaggi famosi…il fascino del luogo è decisamente unico. Si potrà ammirare piazza Martiri d’Olivetta, meglio conosciuta come la “piazzetta”, lungo i suoi lati si succedono negozi e boutique, ristoranti e gelaterie, che proseguono verso il porticciolo. Rientro a SANTA MARGHERITA LIGURE e visita: tra le mete turistiche più classiche ci sono nomi che evocano paesaggi naturali incontaminati ed altri che devono la loro fama, invece, al fascino delle loro costruzioni, al loro particolare stile di vita. Santa Margherita non appartiene né all’una né all’altra di queste categorie. La natura l’ha favorita e l’opera dell’uomo, nei secoli, ha dato risalto alla natura. Anzi, ha fatto di più: ha aggiunto qualcosa di inconfondibile ad un quadro già perfetto. In serata, sistemazione in Hotel. Cena e pernottamento.

26/04/2025 – LE CINQUE TERRE
Prima colazione in Hotel. Trasferimento a LA SPEZIA. Arrivo alla stazione, incontro con la guida e giornata dedicata all’escursione, in treno, al PARCO NATURALE DELLE CINQUE TERRE: un parco per cinque meraviglie. Nasce per tutelare e salvaguardare un territorio particolare ed affascinante dove da sempre convivono l’uomo e la natura. Chilometri di muretti a secco delimitano i terrazzamenti a strapiombo sul mare dove, si coltiva faticosamente la vite. Tutto ciò dà forma al caratteristico paesaggio delle Cinque Terre, un paesaggio unico al mondo che il Parco intende recuperare e valorizzare quale esempio di architettura del territorio, con i suoi valori storici, culturali e ambientali. L’area protetta deve il suo nome agli splendidi borghi di MONTEROSSO, VERNAZZA, CORNIGLIA, MANAROLA e RIOMAGGIORE, che si affacciano sul mare, aggrappati alla roccia e annidati dentro strette e ripide valli. I cinque borghi tra la punta del Mesco e il promontorio del Montenero, sono nati dopo l’XI secolo, discendenti di abitati più antichi, a mezzacosta, lungo un tracciato romano. La ferrovia li raggiunse nel 1874 e fu l’unico loro accesso. Rientro a La Spezia. Cena e pernottamento.

27/04/2025 – PORTOVENERE / RIENTRO
Prima colazione in Hotel e partenza per PORTOVENERE. Arrivo e visita con guida. Già solo il nome riporta la mente in luoghi dove la bellezza incanta. Porto Venere non smentisce il nome che porta, tanto che nel 1997, il paese, insieme alle isole Palmaria, Tino, Tinetto è stato inserito tra i patrimoni dell’umanità dell’UNESCO. Porto Venere sorge sulla punta occidentale del Golfo, a quindici chilometri dalla città della Spezia. Il borgo ha una bellezza quasi disarmante, un borgo variopinto con una vista spettacolare sul Mar Mediterraneo. ll borgo di Porto Venere abbraccia il suo famoso porticciolo. Da qui il paesaggio è incantevole, con le case variopinte e le ripide scalinate che scendono verso il mare. Porto Venere è protetto dall’imponente Castello Doria con le fortificazioni ad esso collegate, e dalla caratteristica Palazzata, una fila ininterrotta di strette case torri colorate sviluppate verticalmente e serrate una di fianco all’altra. Nel borgo da sorge la splendida Chiesa di San Pietro che svetta dal promontorio delle Bocche. Possibilità di escursione (facoltativo) in barca per «Giro delle isole» è il nome di un’escursione che vi rallegrerà con i suoi paesaggi ammalianti e la fresca brezza marina. Durante il viaggio in mare, della durata di 40 minuti, vedrete l’arcipelago da tutte le parti: conoscerete in dettaglio le isole di Palmaria, Tino, Tinetto e alcune grotte. Il punto di partenza dell’escursione è la banchina del vecchio paese di Porto Venere, circondato da montagne rocciose da una parte e dal mare dall’altra. Verso le 16:30 partenza per il rientro. Sosta lungo il percorso per la cena libera. Arrivo. Fine dei servizi.

QUOTA INDIVIDUALE DI PARTECIPAZIONE: (Min. 40 Pax) € 475,00

LA QUOTA COMPRENDE: Viaggio in pullman gran turismo – Sistemazione in Hotel 3 stelle in camere a 2 letti con servizi privati – Trattamento di mezza pensione, dalla cena del 25/04 alla prima colazione del 27/04 – Battello per Portofino – Guida per tutte le visite, come da programma – Treno per le Cinqueterre – Bevande ai pasti

LA QUOTA NON COMPRENDE: Gli ingressi nei musei e nei luoghi di visita – I pranzi e la cena del 27/04 – Eventuale tassa di soggiorno da pagare in loco – Tutto quanto non indicato alla voce “La quota comprende”.

Supplemento singola: €. 80,00

ASSICURAZIONE MEDICA, BAGAGLIO € 20,00


AMITERNUM, le rovine romane nel cuore della natura / PAGANICA, il Santuario incastonato nel Gran Sasso / L’AQUILA

AMITERNUM, le rovine romane nel cuore della natura / PAGANICA, il Santuario incastonato nel Gran Sasso / L’AQUILA


1 GIORNO
25 aprile 2025


Descrizione

PARCO ARCHEOLOGICO DI AMITERNUM: era un’antica città italica fondata dai Sabini, le cui rovine sorgono oggi a poca distanza dall’Aquila. Il suo nome deriva dal fiume, l’Aterno appunto, che l’attraversava anche se originariamente la città era collocata più a nord, sul colle di San Vittorino, e solo in seguito si spostò nella piana sottostante dove oggi è situata un’importante area archeologica. Il sito, con il suo teatro e anfiteatro ben conservati, risalta in modo particolare in questo scenario, non disturbato da nessun elemento di modernità e così si riesce facilmente immaginare di tornare indietro nel tempo. Il teatro poteva ospitare 2000 spettatori nella cavea che si poggia sul colle S. Vittorino, strutturata su due livelli divisi da un corridoio. Si possono vedere ancora bene l’orchestra, la scena e i rivestimenti murari in opus reticolatum. In età tardo antica, il teatro, non più utilizzato per gli spettacoli, ospitava una necropoli. L’anfiteatro, invece, era una struttura di poco successiva al teatro ed è ancora più monumentale, con una capienza di 6000 spettatori. I resti sono molto evidenti anche se è conservato solo il primo livello della struttura, di forma circolare, con il perimetro costituito da 48 grandi arcate. L’area fu denominata “Colosseo” per la somiglianza con il monumento. Rimangono visibili il perimetro dell’edificio termale e i resti di due acquedotti e di una villa di tarda età imperiale, che era decorata con mosaici e affreschi.

PAGANICA – Il Santuario della Madonna d’Appari: La piccola chiesa, a Paganica, silente e abbarbicata sulla roccia sembra quasi la porta d’ingresso di un piccolo angolo di paradiso. L’eremo, dalla storia antica e mistica, è situato sul percorso che congiunge le due frazioni aquilane di Paganica e Camarda, sulla strada che dall’Aquila sale verso il Gran Sasso. La denominazione del Santuario della Madonna d’Appari ha origine da un evento lontano nel tempo: l’apparizione dell’immagine sacra della Madonna, avvenuta a Paganica nel XIII secolo. Maddalena Chiaravalle, una giovane pastorella che portava a pascolare il gregge lungo il fiume Raiale, avrebbe assistito all’apparizione della Madonna che le avrebbe chiesto che fosse eretto un santuario in suo nome. La facciata, in stile romanico, molto slanciata grazie anche alla presenza di un alto campanile a vela, nel quale si aprono tre fornici, presenta una forma rettangolare. Il portale è molto semplice mentre gli unici elementi decorativi del fronte sono l’affresco della lunetta ed una piccola finestra circolare.

L’AQUILA: è una cittadina che sa conquistare ogni visitatore grazie al suo patrimonio storico e architettonico. Un vasto patrimonio architettonico fatto di chiese, palazzi ed edifici, un meraviglioso ambiente naturale e una lunga storia, questa è L’Aquila una della cittadine più importanti del centro Italia. Città dalla storia davvero antica, dal punto di vista urbanistico L’Aquila è caratterizzata da due strade principali, Corso Vittorio Emanuele II e Corso Umberto I, che si incrociano perpendicolarmente e si incontrano in un punto noto come i Quattro Cantoni. Il centro storico si trova all’interno di una cinta muraria di origine medievale che è giunta fino a noi praticamente intatta, mentre l’accesso alla città avviene attraverso quattro principali porte di accesso: Porta Napoli, Porta Castello, Porta Roma e Porta San Sebastiano. Dal momento della sua fondazione la città è stata suddivisa in quattro quartieri, detti Quarti che sono il San Giorgio, il Santa Maria Paganica, il San Pietro Coppito e il San Giovanni d’Amiterno. La Basilica di Santa Maria di Collemaggio è uno dei simboli della città abruzzese e racchiude in sé un insieme di stili diversi frutto di lunghe e differenti fasi costruttive nonché di numerosi restauri cui la struttura è stata sottoposta nel corso dei secoli. Secondo un antica leggenda il numero simbolo della città è il 99 dato che L’Aquila è nata dall’unione delle popolazioni di 99 castelli. Per questo motivo si racconta che in città ci siano 99 piazze, 99 chiese e 99 fontane. Il 14 Marzo 2024 L’Aquila è stata nominata Capitale Italiana della Cultura 2026 con il progetto “L’Aquila città Multiverso”.

ProgrammaAppuntamento dei partecipanti alle ore 06:00, incontro con il pullman e partenza per l’ABRUZZO. Arrivo, incontro con la guida e giornata dedicata alle visite di: AMITERNUM, PAGANICA E L’AQUILA. Pranzo in ristorante. Ultimate le visite partenza per il rientro.

QUOTE INDIVIDUALI DI PARTECIPAZIONE: 110,00

LE QUOTE COMPRENDONO: Viaggio in pullman gran turismo – Guida intera giornata – Pranzo in ristorante, Bevande incluse – Capogruppo

LE QUOTE NON COMPRENDONO: La cena – Gli ingressi –Tutto quanto non indicato alla voce “Le quote comprendono”


Un’esplosione di Primavera! San Pellegrino in Fiore a: VITERBO, perla della Tuscia / Il centro botanico Moutan: la fioritura delle peonie / Il “Moai” di VITORCHIANO

Un’esplosione di Primavera! San Pellegrino in Fiore a: VITERBO, perla della Tuscia / Il centro botanico Moutan: la fioritura delle peonie / Il “Moai” di VITORCHIANO


1 GIORNO
25 aprile 2025


ProgrammaAppuntamento dei partecipanti alle ore 06:00, incontro con il pullman e partenza per VITORCHIANO. Sosta lungo il percorso per ristoro. Arrivo e giornata dedicata alle visite con guida. VITORCHIANO: è un piccolo borgo medievale cinto da mura merlate, aggrappato, come la maggior parte dei comuni viterbesi, ad un banco tufaceo tra profondi dirupi; vi si trova un “Moai”enorme blocco di peperino dal peso di trenta tonnellate e quasi dieci metri di altezza scolpito nel 1990 sul posto da un gruppo di artigiani dell’Isola di Pasqua per sigillare per il gemellaggio tra il paese e l’Isola. IL CENTRO BOTANICO MOUTAN: il nome Moutan trae origine dal termine usato in Cina per indicare la peonia arborea ed è stato scelto per questo Centro nato nel 1993 da un profondo desiderio: conoscere tutte le varietà e le specie di peonie arboree cinesi esistenti, ricercarle nelle più remote regioni asiatiche e importarle in Europa per riunirle in un unico luogo, curarne il mantenimento e promuoverne la diffusione, la conoscenza e la protezione ovunque. Il Centro Botanico Moutan sorge nello splendido contesto della campagna dell’alto Lazio e riunisce in un’area di circa 15 ettari la più vasta collezione al mondo di peonie arboree ed erbacee cinesi, che raccoglie circa 600 tra specie botaniche, varietà e ibridi naturali conosciuti. La peonia è considerata il fiore nazionale della Cina. . Nella complessa simbologia artistica cinese rappresenta la primavera. Nei mesi di Aprile e Maggio è possibile visitare il giardino delle peonie alla scoperta di questi magnifici fiori che danno vita ad un parco unico. VITERBO: Viterbo è definita da secoli la città dei Papi, in memoria del periodo in cui la sede papale fu appunto spostata in questa città che ancora porta i segni di quel fasto, pur avendo origini ancora più antiche. La “Città dei Papi”, capoluogo di antica origine etrusca e di grandi tradizioni storiche, conserva un assetto monumentale tra i più importanti del Lazio: aristocratici palazzi, monumenti ricchi di opere d’arte di spiccato interesse, suggestivi quartieri medievali, chiese e chiostri di varie epoche, torri slanciate ed eleganti fontane in peperino (la tipica pietra delle costruzioni viterbesi). Il nucleo storico iniziò a svilupparsi verso l’anno 1000 intorno all’antica Castrum Viterbii sul Colle del Duomo e nel breve volgere di poco più di due secoli, raggiunse uno sviluppo talmente notevole da contendere alla vicina Roma l’onore e l’orgoglio della sede papale. E’ cinta da alte mura medievali merlate e da massicce torri (costruite dal 1095 al 1268), ancora oggi pressoché intatte, con accesso da 8 porte. Quest’area raccoglie, in maniera sintetica, la storia di Viterbo dai primi insediamenti fino all’epoca attuale. Tempo libero per partecipare alla manifestazione “San Pellegrino in Fiore”. Si rinnova anche quest’anno, nel bellissimo centro storico di Viterbo, capoluogo della Tuscia. Una cornice suggestiva impreziosita dall’esposizione di migliaia di piante e fiori, architetture floreali, mercatini in ogni piazza che si intrecciano alle bellezze architettoniche viterbesi, alla pietra antica, così che la loggia del Palazzo Papale diventa terrazza suggestiva e profumata, dai profferli scendono cascate di fiori e la pietra è resa viva al suono dell’acqua delle antiche fontane addobbate dalla sapienza dei maestri d’arte floreale. Un’ode al territorio della Tuscia, con richiami a laghi, boschi, il giardino all’italiana, tutto incardinato nelle inconfondibili architetture medioevali con gli archi a sesto acuto. San Pellegrino in Fiore è pronto a scrivere una nuova storia. Nel progetto l’idea del Medioevo è resa con “piante officinali aromatiche, alberi da frutto, riproduzione di forme architettoniche tipiche dell’epoca, come gli archi”. Ultimate le visite, partenza per il rientro. Sosta per la cena libera.

QUOTA INDIVIDUALE DI PARTECIPAZIONE: (Min. 40 Pax) € 85,00

LA QUOTA COMPRENDE: Viaggio in pullman gran turismo – Guida ed auricolari per intera giornata – Capogruppo.

LA QUOTA NON COMPRENDE: Gli ingressi nei musei e nei luoghi di visita – I pasti – Tutto quanto non indicato alla voce “La quota comprende”