DESCRIZIONE
La MOSTRA: Palazzo Reale e Arthemisia rendono omaggio a uno dei più importanti artisti del Novecento, che ha saputo interpretare il tormento e l’inquietudine dell’essere umano. L’ampia retrospettiva racconterà l’intero percorso umano e artistico di Munch, esponendo opere tra le più note e iconiche della storia dell’arte. Dopo 40 anni dall’ultima mostra a Milano, Edvard Munch viene celebrato con una grande retrospettiva, promossa da Comune di Milano – Cultura, con il patrocinio della Reale Ambasciata di Norvegia a Roma, e prodotta da Palazzo Reale e Arthemisia, in collaborazione con il Museo MUNCH di Oslo. Protagonista indiscusso nella storia dell’arte moderna, Munch è considerato un precursore dell’Espressionismo e uno dei più grandi esponenti simbolisti dell’Ottocento, nonché l’interprete per antonomasia delle più profonde inquietudini dell’animo umano. La mostra, curata da Patricia G. Berman, una delle più grandi studiose al mondo di Munch, racconterà tutto l’universo dell’artista, il suo percorso umano e la sua produzione, e lo farà attraverso 100 opere, tra cui una delle versioni litografiche custodite a Oslo de L’Urlo (1895), ma anche La morte di Marat (1907), Notte stellata (1922–19249), Le ragazze sul ponte (1927), Malinconia (1900–1901) e Danza sulla spiaggia (1904). L’esposizione monografica ripercorre l’intera carriera dell’artista norvegese e permette al pubblico italiano di comprendere l’eccezionale produzione, allucinata e complessa, del grande artista ad 80 anni dalla sua scomparsa. Formatosi a Parigi ed appresa la lezione cromatica di Gauguin, Van Gogh e Toulouse Lautrec, Edvard Munch seppe sintetizzare un’ampia ricerca di poetica con una declinazione tutta personale della pittura, caricandola di tutto quel tormento e di quell’angoscia a cui le disgrazie familiari lo avevano condotto. Partendo dagli esordi più naturalistici e più chiari, i capolavori in mostra presentano la progressiva evoluzione della pittura di Munch verso una visionarietà sempre più malinconica, densa di ansia e di sofferenza, in cui i temi della vita e della morte, della paura, della pazzia e della malattia diventano preponderanti e in cui simbologie occulte, ombre e letture complesse raccontano un universo intimo e personale ma che è al contempo specchio di un’Europa in profonda crisi.
GALLERIA D’ARTE MODERNA: Ciò che rende internazionalmente nota la Galleria d’Arte Moderna di Milano è il pregio delle opere esposte e conservate nelle sue sale: Antonio Canova, Andrea Appiani, Francesco Hayez, Tranquillo Cremona, Daniele Ranzoni, Giovanni Segantini, Gaetano Previati, Medardo Rosso sono alcuni tra gli importanti artisti presenti, protagonisti indiscussi della storia dell’arte milanese e italiana. I loro dipinti e le loro sculture rappresentano l’arte in divenire del XVIII e XIX secolo, in particolare quella che prese avvio dall’Accademia di Brera per affermarsi fin oltre i confini nazionali . E’ possibile ammirare, inoltre, i capolavori internazionali di Vincent Van Gogh, Paul Cézanne, Pablo Picasso, Amedeo Modigliani, e di alcuni grandi del primo Novecento italiano. Le raccolte sono esposte nelle sale di Villa Reale, capolavoro architettonico e ingegneristico del Neoclassicismo milanese, realizzato tra il 1790 e il 1796 come residenza del conte Lodovico Barbiano di Belgiojoso. |